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Cose dell’altro gusto


Cose dell’Altro Gusto

http://www.cosedellaltrogusto.it/

Nasce dal desiderio di un gruppo di giovani (e meno giovani), accomunati dalla passione per l’enogastronomia, di condividere esperienze personali, scoperte, e punti di vista alternativi sul mondo del cibo. Vogliamo farlo cercando di offrire a chi ci segue un’informazione accurata e di qualità, ma anche la possibilità di dialogare e partecipare alla costruzione di una nuova prospettiva sull’universo enogastronomico, anticonvenzionale e innovativa. Al di là del linguaggio specialistico e delle opinioni degli addetti ai lavori, ci interessa il parere di tutti, e vogliamo parlare a tutti. Tra di noi, ci definiamo i “salmoni della comunicazione enogastronomica”, perché proprio questo è il nostro obiettivo: andare controcorrente per contribuire a fondare, insieme alla community dei nostri lettori, una nuova cultura del cibo. Alcune delle nostre rubriche più seguite:

 

 

Etnocibando

Non solo food

Poitticamente

Pout Pourri

Sapori e Profumi d’Italia

Tipicità 

 

 

tasteA TASTE OF ROMA 2014 il Food  come non l’avete mai visto e …  gustato!

Roma, 18 giugno 2014 – Il regno di Taste of Roma sta per aprire le sue porte. Chiunque voglia vivere un’esperienza di incontro ravvicinato con il gusto, che lasci il segno, lo potrà fare a Taste  of Roma: dal 18 al 21 settembre 2014, Roma diventa, infatti, punto di riferimento dell’enogastronomia di qualità, dei vini più eleganti e,  per la prima volta a Roma, di cucina “sostenibile”. Dal 18 all’21 settembre 2014 all’Auditorium Parco della Musica di Roma

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1302825_41003554-300x199La cucina del Connemara

La cucina del Connemara si basa sugli ingredienti che provengono dalla natura: dalle coste arrivano salmone, merluzzo, sgombro, scampi, granchi, aragoste, dentici e mitili. Molto apprezzate le alghe, con cui si prepara il carrigeen, che le prevede essiccate e sotto sale. Dagli allevamenti arriva la carne di pollo, manzo, agnello e maiale, con cui si preparano grigliate e stufati. Tra i secondi più diffusi c’è l’Irish Stew, stufato di montone o agnello con cipolle e patate, aromatizzato con timo e prezzemolo. Il suo segreto è la cottura a fuoco lento. Con salsicce, bacon, cipolle e patate si prepara invece il coddle, uno stufato denso e corposo.

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1.jpgA tavola con i berberi

La cucina tunisina è un misto di tradizioni gastronomiche europee e orientali, ma soprattutto di quelle dei popoli del deserto. La cucina tunisina è un misto di tradizioni gastronomiche europee e orientali, ma soprattutto di quelle dei popoli del deserto. Risorse naturali limitate, ambiente spesso ostile e inospitale e il tradizionale nomadismo che caratterizza le popolazioni berbere, ha notevolmente influenzato la cucina e la gastronomia nazionali, caratterizzate da consuetudini alimentari diverse da zona a zona.

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USA_sarit_New-small-300x243 Vivaio Italia: la sfida del mercato globale e le insidie del localismo.

Il nostro viaggio dedicato a Expo 2015 continua con una riflessione che prende spunto dal concept ideato per il Padiglione Italia, per riflettere sul valore della piccola produzione italiana, l’eccellenza che dovrebbe aiutare a risollevare le sorti di un comparto economico poco produttivo. Vivaio Italia è il concept del padiglione italiano a Expo 2015. “Uno spazio di crescita, sviluppo, formazione. Un laboratorio di idee”, l’idea creativa su cui si baserà il progetto finale.

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Noi la vediamo così


Gastronomitaly, quello che c’è dietro la bontà

Piacere, sono la terra. Sì proprio così, sono la terra e mi trovo in Italia. Un Paese bellissimo, checché se ne dica. Io sono fiera di trovarmi in Italia. Sentite il buon odore che emano, un odore vero e puro. Per vivere, come dire, per sentirmi realizzata produco tanti buoni frutti. E ci riesco grazie al lavoro, alla passione, alla dedizione, potrei dire semplicemente all’amore, di chi mi cura. Agricoltori che ogni giorno mi fanno sentire amata: io ricambio producendo solo il meglio. Del resto ognuno ha bisogno di essere  coccolato per dare il meglio.

Piacere, io invece sono il vino. Lo capite dal colore inconfondibile e, per chi è più bravo riesce a comprenderlo anche dagli odori. Io e il mio compagno olio adoriamo viaggiare. Non si direbbe, ma il nostro obiettivo è di diventare poliglotti. Una volta diventati grandi, non attendiamo altro che andare via. Certo, siamo legati al luogo in cui nasciamo perché ci sentiamo curati e coccolati. Ed è in quei posti che la nostra identità diventa forte.

Ma, sapete com’è, preferiamo andare fuori per farci apprezzare, da buoni italiani. Non siamo i “cervelli in fuga”: siamo quello che normalmente viene definito il Made in Italy, il meglio che sa tirare fuori questo Paese ed è un bene che superi i confini. Abbiamo scoperto, io e il mio amico olio, che come noi, nella famiglia delle eccellenze italiane, ci sono tanti altri componenti della famiglia. Pomodori, pasta, grano. E tanto altro ancora da scoprire. La lista è molto più lunga di quanto si possa pensare. Solo che a volte non si sanno queste cose.

Il problema è che tante volte nessuno parla di noi. O meglio nessuno sapeva parlare bene di noi. Poi abbiamo incontrato Gastronomitaly, che non è nata per caso. E anzi la sua missione è proprio di promuovere il meglio della terra. Della terra italiana e non solo.

Abbiamo incrociato la passione di Pablo Keito Canestrini che ha coltivato – sì proprio come si coltiva la terra per produrne uve, oli e frutti – la nostra immagine. Una coltivazione paziente, che ci ha ricordato la stessa amorevolezza e la stessa premura con cui ci hanno trattato gli uomini e donne che ci hanno visto nascere e crescere. Solo che questa volta le carezze arrivavano in forma di parole, di spiegazione alle altre persone. Molte di loro erano stranieri.

Gastronomitaly ci ha portato in giro a fare tour, come se fossimo delle star. Ci ha messo su un piedistallo e ci siamo resi conto che, in fondo, si sta bene sul piedistallo quando è una cosa meritata. Così io, meglio noto come vino, insieme al mio amico olio ci siamo resi conto di essere molto simili a delle star appena ci hanno conosciuto oltre i nostri confini regionali e poi nazionali. Negli Stati Uniti, ma anche in Europa se non addirittura in Italia, non ci conoscevano. Per questo non eravamo abituati a sentirci delle star.

Grazie a Gastronomitaly, abbiamo incontrato anche raffinati Chef, che ci hanno reso felici con perfetti abbinamenti. E grazie a Gastronomitaly abbiamo conosciuto le loro storie, scoperto come nascono i piatti che sono l’orgoglio dell’Italia. Io come vino divento ancora più star se qualcuno spiega agli altri che devo essere abbinato a una particolare pietanza.

E invece noi siamo gli ingredienti. Spezie, ortaggi, Condimenti. Siamo un po’ diversi rispetto a tutti quanti gli altri componenti della Cucina. A noi piace molto il senso della comunità. Se dobbiamo dirla proprio tutta: noi, da soli, riusciamo a fare ben poco. Perciò cerchiamo di unirci, gli unici a riuscirci sono gli Chef. Quelli bravi, che trascorrono ore davanti a un fornello acceso con un bagaglio di storia personale, che è l’altro ingrediente per… saper usarci. Usare noi ingredienti, si intende.

Abbiamo scoperto che non basta il risultato. Bisogna che qualcuno, questo risultato, lo faccia sapere agli altri. Noi siamo semplici ingredienti, non sappiamo molto di tutta questa faccenda, che pare si chiami comunicazione.

Ma abbiamo ascoltato gli Chef che parlavano. E abbiamo scoperto che, come noi incontriamo altri ingredienti per diventare insuperabili nel gusto, loro, i nostri amati Chef, hanno incontrato qualcosa chiamato Gastronomitaly, che ha unito la capacità di preparare, di cucinare pietanze deliziose, alla capacità di dire in giro dell’esistenza di queste prelibatezze.

Noi avevamo bisogno di persone semplici che raccontassero la semplicità che c’è dietro la bontà. Perché, nell’era della tecnologia, noi prodotti della terra italiana abbiamo bisogno di incontrare persone. Di diventare delle star sulle tavole internazionali.